Analytics – punti di successo di un progetto BI
Tutte le aziende vogliono prendere decisioni affidabili sulla base delle analisi compiute sui loro dati, e tutte o sicuramente le piu grandi, hanno portato avanti negli ultimi anni progetti di Business Intelligence, ma qual’è quindi il riscontro di tutti questi progetti negli anni? Qual’è il feedback di chi ha realizzato la business intelligence nelle proprie aziende?
Per rispondere a queste domande e capire come i progetti di Business intelligence possano apportare validi contributi alla profittabilità, Cindi Houson a cavallo degli anni 90, ha portato avanti una interessante ricerca poi completata nel suo famoso libro “Successful Business Intelligence: Secrets to Making BI a Killer App” che descrive molto bene il fenomeno ed i feedback sui progetti di Business Intelligence implementati da diverse aziende americane. (se volete il libro scaricatelo qui)
La ricerca anche se un po’ datata è utile per capire per quali ragioni ancora oggi, alcuni progetti di business intelligence siano percepiti come di successo ed altri no, e cosa ostacola il successo dell’operazione, dal punto di vista dell’azienda cliente.
Secondo la ricerca, la pervasività dell’utilizzo degli strumenti di BI è infatti direttamente correlata con il successo dei progetti ed è determinata in gran parte dal cambio culturale che l’azienda ha saputo cogliere nell’utilizzo della nuova tecnologia. Come di solito accade, nonostante i famigerati slogan, le persone all’interno dell’azienda ricevano sempre le attenzioni (o investimenti) minori, ma sono sempre loro l’elemento cruciale che fa di ogni progetto un successo.
La partecipazione del singolo alla scoperta delle informazioni cruciali per la sua attività deve cioè diventare pratica comune all’interno di ogni azienda per poter rispondere alle nuove sfide competitive, ed anche per fornire l’empowerment che tutti gli impiegati cercano al fine di partecipare maggiormente alla vita aziendale. Se ogni collaboratore è messo in grado di misurare, ricercare le informazioni utili per il proprio lavoro, contribuire a migliorare il proprio rendimento, contribuisce in modo più rapido al successo dell’azienda.
La tesi della ricerca della Houson è stata poi ulteriormente corroborata dall’opera di John McKean, autore di “Information Masters: Secrets of the Customer Race” dove tutte queste relazioni tra empowerment del dipendente, ricerca , analisi e gestione dell’informazione e successo aziendale vengono ampiamente affrontati e dimostrati.
Le nuove soluzioni di “Agile Visualization” possono sicuramente contribuire veleocemente a guidare l’utilizzo autonomo degli strumenti e permettere l’integrazione dei singoli apporti individuali, contribuendo cosi alla scoperta delle informazioni rilevanti per l’azienda e ogni singola attività lavorativa ma appunto, devono essere accompagnati dal completo supporto della direzione e possibilmente da un cambio di mentalità nell’utilizzo degli stessi.
All in Team ha messo in piedi uno specifico processo riguardante i progetti di Business Intelligence che intende aiutare a sostenere e guidare un cambio di mentalità all’interno dell’azienda, offrendo al contempo soluzioni tecnologiche competitive che possano accompagnare la dirigenza in questo percorso di crescita e sviluppo culturale.